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Martedì nel borgo: ad Aggius tradizioni e sapori della Gallura
Esperienze

Martedì nel borgo: ad Aggius tradizioni e sapori della Gallura

Il martedì? E’ il giorno giusto per scoprire la vera Gallura con una passeggiata nel borgo di Aggius tra artigianato, arte, musei, gastronomia e esposizioni.

Tra gli appuntamenti da non perdere quest’estate in Gallura c’è il Martedì nel borgo, il mercatino estivo del martedì sera di Aggius, borgo Bandiera Arancione del Touring Club immerso tra rocce di granito e sugherete, famoso per gli intrecci delle sue vie tra piazzette nascoste, antiche chiese e musei che raccontano la storia e le tradizioni di questa terra.

L’occasione giusta per trovare oggetti di artigianato locale: opere in legno e intarsi, lavori in cartapesta, gioielli, cestini, candele profumate, coltelli, marmellate genuine, tappeti, costumi e teli mare, per non parlare dei numerosi punti di ristorazione dove gustare specialità e piatti tipici della Sardegna e della Gallura. E per un’immersione culturale, anche la visita dei musei che hanno reso unico questo paesino, raggiungibile con 20 minuti di auto dall’Hotel Marinedda.

Il Martedì nel borgo: la passeggiata nel mercatino tra tradizione, cultura e ospitalità gallurese

Nel corso della serata la via principale del paese, via Roma, si trasforma in un mercato a cielo aperto, dove bancarelle e attività locali animano le vie con una ricca varietà di prodotti, tra i quali spiccano il tappeto tradizionale aggese e i preziosi gioielli realizzati da artigiani locali, simboli di antiche usanze e cerimonie del borgo.

È inoltre possibile ammirare collezioni originali di costumi da bagno e teli mare che riprendono i disegni e i colori dei tappeti tradizionali aggesi, oltre ad assaporare pietanze tipiche del posto, come il dolce del Carnevale,“li Frisjoli”, o i primi piatti più famosi della Gallura, la “suppa cuata”, la zuppa gallurese e “li bruglioni”, i ravioli tradizionali.

Il centro storico di Aggius con le sue viuzze

Una giornata ideale in questo borgo di pietra della Gallura inizia con la scoperta delle sue casette dai balconi fioriti, dove ciclamini, margherite e viole sembrano partecipare al concorso del “balcone più bello del borgo”. Dovrebbe poi includere la ricerca di scorci unici da immortalare, come i viottoli di granito in cui porte di garage e cantine sono diventate tavolozze per opere d’arte di artisti sardi come Simone Sanna o Josephine Sassu. Da non perdere anche le piazzette dedicate alle tradizioni locali, come la piazza di La Pampana o quella delle Danze, le chiese antiche del Rosario, d’Itria e Santa Croce. Anche i bistrot e i caffè locali, incastonati negli scenografici viottoli e nelle caratteristiche piazzette del centro, si fanno notare grazie agli eleganti ingressi incorniciati da rose rosse rampicanti.

I musei del centro storico, anche all’aria aperta

Il viaggio alla scoperta delle tradizioni del borgo può continuare tra i suoi musei. Mentre si calpestano i mosaici e i ciottoli di pietra dei viottoli del centro, s’incontrano opere d’arte di famosi artisti contemporanei. Prime fra tutti quelle della celebre Maria Lai, che per questo paese ha realizzato anche originali installazioni che rappresentano la trama e l’ordito dei telai. Opere d’arte che hanno dato il via al progetto AAAperto, il nuovo museo di arte contemporanea con l’obiettivo di rendere Aggius un vero e proprio “museo a cielo aperto”. Anche Tellas, uno degli street artist più famosi al mondo, partecipa con un trittico di murales dipinto sulle pareti delle casette del paese, quadri dai colori accesi e dalle linee morbide che rendono omaggio alla natura rigogliosa e alla tradizione tessile del paese.

L’esperienza culturale nel borgo si sposta poi all’interno degli edifici granitici del MEOC e del Museo del Banditismo. Nel primo, tra i più grandi musei etnografici dell’isola, è possibile visitare la “Casa tradizionale” e scoprire gli antichi ambienti domestici, conoscere gli abiti tradizionali, il caratteristico canto corale di Aggius e il processo di produzione tessile, dalla fase di colorazione naturale della lana alla tessitura a mano nei telai.

Il museo del banditismo, collocato nell’antico edificio dell’ex pretura, raccoglie i documenti che testimoniano i tre secoli bui vissuti dai galluresi a partire dalla seconda metà del ‘500. Anni in cui il paese era conosciuto per il ruolo chiave nel traffico clandestino di cereali e che hanno fatto da sfondo a una delle storie più coinvolgenti dell’isola, raccontata da Enrico Costa nel romanzo “il Muto di Gallura”. Storia drammatica recentemente reinterpretata da Matteo Fresi in un film prodotto dalla Fandango e da Rai Cinema.

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